La carie è una malattia provocata da particolari batteri presenti nella saliva e che si manifesta con la lesione cariosa, ovvero la cavità con la perdita del tessuto dentale sano (quella manifestazione che comunemente ed erroneamente è chiamata carie).
La carie è una malattia trasmissibile, nel senso che i batteri cariogeni vengono trasmessi dai genitori, la mamma principalmente, al bambino nei primi anni di vita attraverso lo scambio di saliva (ad esempio assaggiare la pappa del bimbo).
Il trattamento della carie non significa solo fare le otturazioni ma:
*Visitare e istruire la donna in gravidanza valutando il suo rischio carie (presenza di lesioni cariose e otturazioni già presenti) ed abbassare tale rischio prima della nascita del bimbo mediante istruzioni sull’igiene orale domiciliare e sulle abitudini alimentari.
*Ridurre i fattori di rischio del paziente affetto da carie dentale, azione consistente principalmente nel ridurre l’assunzione di zuccheri aggiunti (snack dolci, succhi zuccherati e soft drink).
L’organizzazione Mondiale della sanità OMS raccomanda un consumo giornaliero di zuccheri (soprattutto aggiunti) inferiore al 10% del fabbisogno energetico giornaliero e suggerisce che sarebbe ottimale raggiungere un livello pari al 5% del fabbisogno energetico giornaliero (linee guida OMS sul consumo di zucchero negli adulti e nei bambini 2015).
*Mettere in atto una serie di fattori protettivi in carie dentale come l’impiego di dentifrici al fluoro, specifici per composizione e dosaggio differente per gli adulti e per i bambini tra 0-6 anni, adeguate istruzioni d’igiene orale domiciliare, sedute d’igiene orale professionale, chewing gum allo xilitolo, probiotici orali.







